Siccità e carenza di acqua: scopri come investire in strumenti legati a questa tematica così complessa e quanto mai attuale.
Il tema dell’acqua come risorsa naturale è già oggi di fondamentale importanza e ancora di più ne rivestirà in futuro.
La siccità dovuta alla mancanza di precipitazioni e la scarsità nel reperire l’acqua desalinizzata necessaria alla società umana, sia direttamente per l’alimentazione che a livello indiretto per sostenere l’agricoltura, rappresentano problematiche evidenti e più attuali che mai. E in futuro queste criticità, purtroppo, potranno ulteriormente peggiorare.
E come non considerare anche l’aspetto legato al settore energetico? La crisi attuale iniziata nel periodo post-pandemico e proseguita in seguito con la guerra in Ucraina, ha contribuito all’aumento dei costi anche per quanto riguarda l’energia idroelettrica distribuita nei sistemi, ingarbugliando uno scenario già di per sé molto complesso.
Dalle crisi, tuttavia, nascono anche una serie di opportunità che possono essere sfruttate mettendo in atto scelte ragionate in termini di nuovi investimenti. Cerchiamo allora di entrare nel dettaglio e di capire perché questo può essere il momento giusto per investire su strumenti finanziari legati all’Acqua.
Ricordiamo che, trattandosi di investimenti che hanno un orizzonte temporale di medio/lungo periodo, è sempre opportuno richiedere una consulenza finanziaria precisa e strategica prima di decidere come, dove e quanto investire.
Siccità e Acqua, i motivi per investire
Inquinamento, deforestazione, cambiamento climatico e, di conseguenza, siccità e desertificazione. Queste tematiche sono presenti ormai da diversi anni nel dibattito mediatico, ma solo di recente stanno entrando sempre più nell’agenda mainstream. Sappiamo quanto siano presenti negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU e quanto vengano periodicamente discussi durante i tavoli di lavoro delle COP (Conferenze delle Parti.
Tutto questo “parlarne” non significa automaticamente che a livello etico/sociale e politico si stia facendo quanto necessario per migliorare la situazione ambientale. Tuttavia è innegabile che l’attenzione per questi temi sia in forte aumento.
Questo è già di per sé un primo motivo per cui investire nelle tematiche legate all’ambiente e, in particolare, investire nelle aziende che hanno come focus l’acqua, rappresenta oggi come oggi una scelta ragionata.
Inoltre, non è solo il sistema mediatico a dare un’importanza crescente alla risorsa acqua e alle situazioni di siccità in forte aumento nel nostro Paese. Anche le aziende hanno capito che la sostenibilità ambientale è un aspetto da tenere in grande considerazione per continuare ad avere l’appoggio dei consumatori. La CSR (Corporate Social Responsibility) è quel settore della comunicazione d’impresa che si occupa delle tematiche sociali: non è detto che sia sempre sviluppata in modo sincero e sentito, ma di certo è un primo passo per una migliore attenzione ai temi ambientali da parte del mondo delle imprese.
Questo ci porta a un secondo punto molto interessante sui motivi per cui investire nel tema acqua, ovvero l’idea che il proprio investimento sia un propulsore, un engagement attivo, che unisce etica, ambiente e finanza.
Quali sono gli strumenti finanziari a tema acqua?
Una volta compresi i motivi per cui è interessante investire nel macrotema acqua, la domanda successiva da porre al consulente finanziario potrebbe essere: quali sono gli strumenti a cui posso avere accesso?
La risposta può declinarsi principalmente in quattro aree:
- Titoli azionari
- Fondi di investimento
- ETF
- Obbligazioni green
Nel primo caso si entra ovviamente nello specifico di quelle aziende che danno grande valore all’ambiente e in particolare ai temi acqua e intervento sulle crisi di siccità. Qui una valutazione esperta è d’obbligo, in modo da poter individuare dei titoli specifici che possano risultare di nostro interesse, anche a seconda della tipologia di investimento che vogliamo mettere in atto, per quanto riguarda le tempistiche e il livello di rischio.
Se invece ci spostiamo sui fondi di investimento, questi possono rappresentare un ottimo metodo per investire anche piccole cifre, diversificando il patrimonio e sfruttando strumenti finanziari tematici ed ESG. Dobbiamo però fare molta attenzione, perché non tutti i fondi “water” si preoccupano in modo serio della sostenibilità e dell’aspetto ambientale: un conto è dire che si sta investendo nel tema acqua, un altro è farlo veramente. Su questo aspetto entreremo maggiormente nel dettaglio tra poco.
Per quanto riguarda gli ETF, sappiamo che si tratta di strumenti tipicamente passivi, che replicano l’andamento di un determinato settore o indice.
In questo caso e nel caso dei Fondi, dunque, il nostro investimento riduce il rischio specifico, in quanto andiamo ad allocare le risorse sullo sviluppo generale dell’intero settore legato all’acqua, e non su singoli titoli, che possono anche incorrere in eventi aziendali negativi tali da impattare il loro valore di mercato.
La quarta opzione, che si discosta per natura finanziaria dalle precedenti, è l’investimento in obbligazioni green, ossia prestiti obbligazionari che l’Emittente del bond utilizzerà per finanziare progetti specifici legati al tema. Come per tutte le obbligazioni, l’acquirente/investitore di questi titoli è un creditore della Società che li ha emessi, pertanto avrà i rischi tipici di colui che presta soldi con l’aspettativa che il debitore restituisca alle date prefissate il prestito e paghi gli eventuali interessi durante la vita del titolo.
Sono tutti investimenti decisamente a lungo termine, ma per i motivi che abbiamo elencato poco fa (scarsità del bene, aumento dell’attenzione mediatica e istituzionale ai problemi della siccità) sappiamo che potrebbero ben ripagarci.
Attenzione alla composizione
Dicevamo che è opportuno prestare la dovuta attenzione per ciò che riguarda la scelta degli strumenti legati all’acqua e all’ambiente in generale.
Come sottolineato da alcuni addetti ai lavori, spesso le società più grandi, quelle considerate generalmente come le Aziende più sicure per gli investitori, non sono necessariamente quelle con le migliori soluzioni contro la siccità o il cambiamento climatico.
Se il gestore di un fondo sceglie dunque di puntare su un portafoglio ampio, come è teoricamente giusto che sia, è probabile che in esso siano presenti alcune partecipazioni che non rispecchiano in modo così marcato le vere esigenze del settore.
Significa allora che è meglio non scegliere un fondo se vogliamo fare un investimento nel settore dell’acqua?
La risposta è No. Diversificare è fondamentale e nello stesso segmento di nicchia legato all’acqua possiamo avere aziende che hanno business e livelli di coinvolgimento completamente differenti, ma che beneficiano delle scelte interne strategiche e delle preferenze d’investimento del settore privato. È importante analizzare sempre ogni strumento, anche con il supporto del proprio consulente finanziario, per non “fermarsi” alla semplice etichetta di investimento tematico e sostenibile che il marketing finanziario ci propone.
Vuoi saperne di più sugli investimenti legati ai temi della sostenibilità ambientale? Contattami per una consulenza finanziaria gratuita e personalizzata.