Ed anche se parliamo dello stesso nucleo familiare (ad esempio nonno, padre, figlio/nipote) dove i valori fondamentali (valori guida) potrebbero anche essere molto similari tra le generazioni, le modalità di approccio agli investimenti, le aspettative, la comunicazione e le fonti da cui ognuno di questi tra informazioni per decidere, sono profondamente differenti.

Uno dei temi che segna un solco netto di differenziazione generazionale, è proprio quello degli investimenti cripto.

Negli ultimi anni, le criptovalute sono entrate con forza nell’immaginario collettivo dei giovani. Bitcoin, Ethereum, NFT, blockchain: termini un tempo riservati a pochi specialisti sono ora al centro delle conversazioni tra ragazzi e ragazze, anche giovanissimi. Ma cosa spinge le nuove generazioni verso il mondo delle criptovalute? Quali sono i rischi e le opportunità? E, soprattutto, come può un consulente finanziario interpretare e guidare questo fenomeno in modo consapevole e utile per il futuro economico dei più giovani?

L’attrazione naturale dei giovani verso il mondo cripto: 3 elementi

1. Cultura Digitale

La Generazione Z e i Millennials sono cresciuti immersi nella tecnologia. L’uso quotidiano di smartphone, social network e app ha creato una naturale familiarità con l’innovazione digitale. Le criptovalute, nate e diffuse interamente online, rappresentano una continuazione di questa cultura. Parlano il linguaggio dei giovani: decentralizzazione, libertà, disintermediazione, autonomia. Sono asset “nativi digitali” e quindi facilmente integrabili nella loro visione del mondo.

2. Desiderio di Indipendenza

Molti giovani guardano al mondo tradizionale della finanza con sospetto e difficoltà di interpretazione delle dinamiche e delle variabili che lo impattano. Cresciuti in un contesto economico segnato da crisi finanziarie e geopolitiche, precarietà lavorativa e sistemi pensionistici a rischio, cercano alternative per costruire un futuro economico “vincente”, più libero. Le criptovalute sembrano offrire ai loro occhi un’opportunità: strumenti di investimento potenzialmente ad alto rendimento e svincolati dalle dinamiche bancarie classiche.

3. Influenza dei Social

I primi canali di informazioni dei giovani non sono certo le testate giornalistiche tradizionali: YouTuber, influencer, creator su TikTok e Instagram hanno avuto un impatto enorme nella diffusione del “cripto-entusiasmo”. Contenuti accattivanti e promesse di guadagni rapidi attirano milioni di visualizzazioni. Alcuni giovani vedono in questi strumenti un’occasione concreta per fare soldi velocemente o anche solo per “guadagnare sui mercati”, ma in versione digitale e moderna.

I numeri del fenomeno

Secondo vari studi condotti in Europa e negli Stati Uniti, una percentuale significativa di giovani adulti (tra i 18 e i 35 anni) ha già acquistato criptovalute o intende farlo nel breve termine.

Il fenomeno non ha cifre ufficiali, proprio per la difficoltà di avere statistiche precise, ma si stima che circa il 30% dei giovani europei tra i 18 e i 29 anni ha investito almeno una volta in criptovalute.

Il dato non è solo dettato da una “moda speculativa”, ma da un punto di vista culturale, le cripto sono considerate come un “modo alternativo per risparmiare” o un investimento “più interessante” rispetto a quelli tradizionali.

La maggior parte utilizza app di facile accesso, come Binance, Coinbase o Crypto.com, con un’esperienza utente simile a quella delle app bancarie.

Questi dati confermano che il fenomeno è ben radicato e in crescita.

Opportunità educativa e professionale: non tutto è moda e speculazione

Anche se spesso le criptovalute sono associate a volatilità e speculazione, è giusto riconoscere alcune opportunità reali che il mondo cripto offre ai giovani.

Intanto è un modo per molti giovani di avvicinarsi per la prima volta al concetto di investimento. Diciamo che attraverso le cripto, anche in casa, in famiglia, si apre la discussione tra diverse generazioni ed è un buon gancio per portare il neofita verso ragionamenti più strutturati.

Comprendere cosa significa rischio, rendimento, capitalizzazione di mercato, volatilità, è un passo importante verso la consapevolezza finanziaria.

La blockchain, la tecnologia alla base delle criptovalute, sta rivoluzionando interi settori. Giovani sviluppatori, designer e imprenditori stanno costruendo applicazioni decentralizzate e piattaforme. Con questa spinta, si stanno anche creando nuove forme di lavoro e collaborazione: probabilmente molti di questi giovani investitori troveranno nel settore anche il loro percorso professionale futuro.

Vi è poi un tema di “barriere” che cadono: per molti giovani che non hanno possibilità di accedere a conti bancari tradizionali o si trovano in contesti economici instabili, le criptovalute possono rappresentare una prima forma di accesso al risparmio e alla finanza, specialmente in paesi emergenti. In Italia la situazione è diversa, ma il principio resta valido: strumenti digitali, accessibili da smartphone, possono abbassare le barriere all’ingresso nel mondo economico.

Pasti gratis non ce ne sono: occhio a rischi, truffe e false promesse.

Accanto alle opportunità, è fondamentale sottolineare con onestà i rischi significativi legati all’investimento in criptovalute, soprattutto per i giovani più inesperti.

Il valore delle criptovalute può cambiare drasticamente in poche ore. Un asset che oggi vale per esempio 100 euro, può scendere sensibilmente il giorno dopo, anche dimezzarsi. Questa volatilità è spesso sottovalutata, soprattutto quando si investe seguendo l’entusiasmo del momento o i consigli degli influencer.

La promessa di guadagni facili è il terreno ideale per truffatori e schemi Ponzi digitali. Alcuni giovani, attratti da pubblicità aggressive o “testimonianze” di finti investitori, finiscono per perdere interi risparmi. In molti casi, l’assenza di competenze finanziarie rende difficile distinguere un progetto serio da una truffa ben mascherata.

Il ruolo del consulente finanziario: educare, non giudicare

Di fronte a questo scenario, qual è il ruolo di un consulente finanziario? La mia personale risposta è che non si deve giudicare, vietare o spaventare, ma ascoltare, comprendere e accompagnare.

Molti giovani non si rivolgono ai consulenti proprio perché temono un approccio giudicante o troppo tradizionale. Il consulente può invece porsi come un alleato: non qualcuno che dice “non devi farlo”, ma qualcuno che spiega “come farlo con buon senso”.

Il consulente può insegnare la logica della diversificazione: definire insieme quanto e come investire una corretta percentuale del proprio capitale in cripto, ma contestualmente costruire un portafoglio equilibrato agganciato agli obiettivi di vita del giovane, con strumenti a lungo termine. Le criptovalute diventano così una parte (non tutto) di un progetto finanziario più solido e strutturato.

Costruire un ponte tra due mondi

Il rapporto tra giovani e criptovalute è un segnale potente: le nuove generazioni vogliono partecipare, non solo assistere. Vogliono sperimentare, capire, agire. Il compito della consulenza finanziaria, oggi più che mai, è quello di costruire un ponte tra la tradizione e l’innovazione.

Invece di vedere le criptovalute come una minaccia, possiamo considerarle come un’opportunità educativa. L’importante è non lasciare i giovani soli in questo percorso: servono strumenti, competenze e un confronto aperto.

Nel lungo termine, chi saprà ascoltare e guidare i giovani investitori digitali potrà non solo costruire relazioni durature, ma anche contribuire alla crescita di una generazione più consapevole e preparata. E questo è l’investimento con il più alto ritorno possibile.

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