Una strategia approssimativa può portare a delle conseguenze negative in ambito economico che hanno ricadute anche sul piano emotivo.
In questi casi, la scelta di costruire la propria programmazione “in partnership” con un buon consulente patrimoniale, può aiutare nell’avvio del proprio percorso.
Mettere a terra i dubbi
La principale causa di una strategia poco efficace, sta nella difficoltà di mettere a terra i dubbi irrisolti e le mancate risposte che lasciano letteralmente in difficoltà una persona, nel costruire la propria programmazione. È molto frequente, più di quanto si possa pensare, bloccarsi già alla prima domanda… ossia quali obiettivi voglio raggiungere?
E ancora a seguire come un fiume in piena: cosa voglio ottenere investendo parte del mio patrimonio? Quali sono gli ambiti in cui voglio investire? Voglio puntare su aziende che rispettino i miei valori? Quali sono i trend di mercato più favorevoli? Queste, per esempio, sono alcune delle molteplici domande che frullano nella testa di chi non ha ancora trovato il suo punto di partenza. Un aspetto fondamentale è quello di porsi obiettivi realizzabili, che siano concreti, raggiungibili e coerenti con i propri valori di riferimento.
Pensandoci bene: la rincorsa a un progetto che nella realtà non è possibile realizzare, porterebbe via grande quantità di tempo, variabile importante negli investimenti finanziari nonché risorsa irrecuperabile, denaro (il proprio), e il disagio emotivo di essersi impegnati senza arrivare alla meta prefissata. Occorre pertanto costruire obiettivi ben definiti, che siano raggiungibili attraverso progetti fattibili, in modo da ottimizzare al meglio tutte le risorse tecniche, umane e finanziarie messe in campo.
È necessario pertanto assumere decisioni misurate, razionali, operando per evitare lo sperpero di denaro, altra conseguenza negativa di una mancata strategia.
Così come il tempo è un elemento vincente, la fretta nella scelta degli investimenti e la poca informazione, sono assolutamente sconsigliate. Qualsiasi sia il tipo di investimento – immobiliare, finanziario, alternativo e così via – è necessario prendere il giusto tempo per avere un’adeguata comprensione della situazione. Questo processo permetterà di avere la corretta consapevolezza delle proprie scelte.
E ora veniamo a 4 consigli efficaci per iniziare a creare una propria strategia finanziaria.
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Diversificare gli investimenti
La diversificazione degli investimenti è un punto essenziale per proteggere il proprio patrimonio. Perché anche se l’economia mondiale cresce, un singolo settore, una società, un mercato, un Paese, possono perdere di valore, per molteplici ragioni. La diversificazione permette di mitigare gli effetti di questi eventi specifici.
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Orizzonte temporale adeguato
L’orizzonte temporale deve essere sempre coerente con i propri obiettivi.
La strategia che si adotta deve saper stare in questo binario: troppo spesso si cade nell’errore di cercare risultati di breve con strategie a medio/lungo termine e viceversa per obiettivi importanti di lungo termine, si tende a procrastinare le scelte, perdendo tempo prezioso.
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Definire il proprio profilo di rischio
Il budget di rischio che si decide di assumere nel proprio portafoglio varia da individuo a individuo. Attraverso l’aiuto di un professionista è possibile capire quale livello di rischio dell’investimento sto inserendo nelle mie strategie, così da definire se è anche sostenibile da un punto di vista emotivo. Attraverso un supporto professionale, potrò anche monitorarlo nel tempo.
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Gestire l’emotività
L’aspetto comportamentale durante le fasi di volatilità (ma non solo) fa la differenza, che tradotto vuol dire la possibilità o meno di raggiungere i propri obiettivi. Spesso si tende a vendere sulle notizie negative ed acquistare su quelle buone: è una scelta, ma nei momenti di grande volatilità, si rischia di movimentare il portafoglio in situazioni non ottimali. La finanza comportamentale e il confronto con chi ci assiste, possono essere di aiuto per fronteggiare al meglio anche queste fasi che comunque si presenteranno (non è il “se si presenteranno”, ma piuttosto il “quando”).
È difficile? No, è solo complesso, però ci si può far aiutare
Non sapere come muoversi, non saper prendere delle decisioni, essere dubbiosi sugli investimenti… è del tutto normale. La figura del consulente patrimoniale serve a facilitare la comprensione del contesto ed anche un po’ di se stessi nel costruire la propria programmazione. Non serve una guida di autorità, ma semmai autorevole, uno stile di conduzione del rapporto che veramente porti alla costruzione di una “partnership” tra cliente e consulente.
Dove c’è collaborazione e cooperazione, il risultato naturale è che si generi benessere e valore.
Se una cattiva gestione del patrimonio costa cara, una cattiva consulenza patrimoniale non è da meno. Quindi il primo passo da fare ancor prima di decidere come investire il proprio patrimonio, è scegliere un consulente finanziario e patrimoniale adatto alle proprie esigenze.
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