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POLIZZA TCM: uno strumento di protezione che tutti dovrebbero avere

Matteo Spairani, consulente finanziario

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Quando si parla di TCM sono molte le domande a cui rispondere. Andiamo per gradi iniziando a capire cosa si intende quando parliamo di polizza TCM e quando deve essere stipulata.

Una quindicina di anni fa durante un’aula di aggiornamento, il docente, che aveva 35 anni di esperienza nel settore assicurativo, disse: “siete qui in 200, alcuni sono giovani, altri meno. Io vedo solo 200 teste che dovrebbero essere tutte assicurate con una TCM”.  Il senso di questa affermazione sta nell’utilità di uno strumento che è davvero di grande valore per qualsiasi età e categoria professionale.

Cos’è una TCM

Una polizza Temporanea Caso Morte è un prodotto di pura copertura del rischio morte. Tipicamente ha una durata predefinita, concordata tra il Contraente (sottoscrittore) e la Compagnia Assicurativa e assicura il pagamento ai Beneficiari indicati in polizza di una somma prestabilita in caso di decesso dell’Assicurato.

Approfondiamo le figure del contratto. Essendo un contratto assicurativo, tipicamente identifichiamo 3 soggetti:

  • Il Contraente: colui che stipula la polizza e si impegna a pagare periodicamente i premi alla Compagnia
  • L’ Assicurato: la persona sulla cui testa è costruita la copertura assicurativa. È frequente che Contraente e Assicurato coincidano
  • Il Beneficiario (o Beneficiari): è la persona (o Ente) che riceverà la prestazione pattuita in caso di decesso dell’Assicurato.

Cosa prevede la copertura?

Il contratto di prassi prevede il pagamento di una somma predefinita in caso di premorienza dell’assicurato prima della conclusione del contratto. Possono essere previste eventuali maggiorazioni in caso di decesso per particolari cause (incidente, decesso sul luogo di lavoro, ecc.). La polizza non è “a vita intera” pertanto avrà una sua scadenza temporale fissata alla stipula.

Cosa verificare?

È un contratto assicurativo di copertura del rischio, pertanto è sempre utile verificare:

  • La Compagnia con cui si stipula il contratto, che deve essere affidabile e riconosciuta sul mercato
  • Le coperture previste e relative maggiorazioni o esclusioni
  • Come vengono valutati gli eventi che fanno scattare la copertura
  • Le carenze previste dal contratto
  • Le limitazioni o specifiche clausole che potrebbero generare controversie.
  • Il premio richiesto, che deve essere “corretto” rispetto al mercato e se eccessivamente superiore deve essere motivato da garanzie superiori.

Cosa incide nella determinazione del premio annuo?

È una polizza che copre il rischio di morte e pertanto si basa su dati statistici.

Valutazione del soggetto che vuole sottoscrivere la polizza TCM

Gli elementi salienti che vengono valutati sono l’età, l’essere o meno fumatore, la presenza di eventuali patologie (ipertensione, diabete, ecc.) tali per cui la Compagnia potrebbe decidere per un premio maggiorato o per declinare la stipula del contratto. A seconda poi del Capitale Assicurato, se particolarmente importante, può essere richiesta una valutazione medica. Infine la durata del contratto che potrebbe potenzialmente incidere, soprattutto se alla scadenza l’assicurato potrebbe avere un’età anagrafica da “attenzionare”.

Sono obbligato a tenere la TCM fino a scadenza?

No. È un contratto che di fatto resta in vita con il pagamento del premio annuale pattuito. In costanza di polizza e di premi regolari, la Compagnia garantisce la prestazione (il capitale assicurato in caso di premorienza). Qualora decidessi di non versare più, cesseranno anche le garanzie offerte dalla Compagnia.

Posso avere più TCM?

Sì, assolutamente. Ma in sede di stipula di una nuova TCM, devo comunicare alla Compagnia Assicurativa la presenza di altri contratti della stessa natura ed il capitale assicurato, affinché la stessa ne sia informata.

Vediamo un esempio di utilizzo di una TCM

Marco ha 30 anni, è impiegato in una azienda settore privato, risparmia mediamente 6.000 euro all’anno già al netto di tutte le spese, le vacanze ed i versamenti nel fondo pensione, ha qualche decina di migliaia di euro da parte in investimenti. Un profilo normale, come tanti. Non è un fumatore, non ha particolari patologie e vuole stipulare una polizza su di sé (sulla sua testa), per i prossimi 25 anni. Sarà pertanto sia Contraente, che Assicurato. Vuole garantire un capitale di 150.000 euro (se non arriveranno dei figli, con una crescita stabile del suo reddito, è il risparmio dei prossimi 20 anni), che verrà erogato ai beneficiari da lui indicati (nel caso in esame, la moglie, anche lei impiegata).  Oggi un profilo come Marco pagherà un premio annuale di polizza indicativamente intorno ai 200 euro (media mercato), con la particolarità che il 19% del premio è detraibile.

Quindi ogni anno Marco verserà i suoi 200 euro come premio per la copertura (il concetto è un po’ come per l’assicurazione dell’auto, se non fai incidenti, non è che il premio pagato ti viene restituito, ma serve appunto a coprire il rischio per il quale è definita una prestazione) e in caso di sua morte, la moglie riceverà in totale esenzione di imposte (sono somme che non entrano in asse ereditario) la somma di 150.000 euro.

Quei 200 euro all’anno, per Marco valgono la possibilità di dare un aiuto in termini di stabilità alla moglie in caso di sua premorienza. Ne vale la pena? Sì, senza ombra di dubbio.

Pensiamoci un attimo:

Implicazioni: enormi.

Vantaggi: indiscutibili.

Strategie di protezione e tutela combinate con una TCM: assolutamente efficaci.

I vantaggi di una polizza TCM

Vantaggi della polizza assicurativa

Direi molteplici, infatti posso:

  • Tutelare le persone a me care, facendo in modo che gli arrivi un capitale in unica soluzione, senza attendere i tempi di completamento di una successione.  Le Compagnie, a fronte di documentazione completa, di prassi liquidano ai beneficiari in 30 giorni. Una pratica di successione, se non ci sono intoppi, dura come minimo alcuni mesi
  • Coprire eventuali posizioni debitorie a me intestate, facendo in modo che queste non ricadano sui miei eredi. Ho un mutuo? Ho un finanziamento a medio/lungo termine? Posso utilizzare la TCM per far sì che i miei Eredi ricevano le risorse necessarie ad estinguerli in caso di mia premorienza
  • Definire a livello strategico e generazionale dei Beneficiari, che in caso di mia successione non sarebbero così premiati. Pensiamo a due persone che sono legate da un sentimento (conviventi, coppie di fatto), ma non da un vincolo matrimoniale o unione civile. Lo sappiamo bene, il convivente per il nostro ordinamento è un estraneo, non ha alcun diritto successorio. È vero, posso disporre un testamento ed inserire il convivente, ma probabilmente in funzione di possibili Eredi Legittimi non potrò disporre del mio intero patrimonio ed al tempo stesso quanto trasferito per Testamento o eventuale Donazione in vita sarà tassato al 8%, la più alta aliquota prevista oggi dal nostro ordinamento. Con la polizza, il capitale trasferito sarà totalmente esente da tassazione
  • Valorizzare il Capitale Umano che una persona rappresenta per la sua famiglia e per la comunità
  • supportate l’Azienda che si potrebbe trovare improvvisamente senza una figura chiave nell’organico, un Key-Man la cui sostituzione richiede tempo nella ricerca e risorse nell’ingaggio. Nel durante di questa fase, possono esserci dei contraccolpi organizzativi e decisionali da gestire
  • Generare un benefit per i miei dipendenti. In qualità di Datore di Lavoro posso offrire un pacchetto TCM ai miei dipendenti sotto forma di welfare aziendale, offrendo loro le garanzie di queste polizze senza che ne sopportino il costo, in modo che possano fruire per i loro cari di questa opportunità di tutela.

Le applicazioni sono davvero molteplici e possono essere costruite delle programmazioni su misura, inserendo le TCM dentro un contesto di vera pianificazione patrimoniale e copertura del rischio.

Come diceva quell’assicuratore/formatore, nella sua lunga esperienza gli era purtroppo capitato ben più di una volta di trovarsi ad un tavolo con il coniuge ed i figli di una persona improvvisamente venuta a mancare. Quell’assegno della Compagnia a liquidazione del capitale assicurato non poteva in alcun modo colmare il vuoto della persona cara, ma era un aiuto immediato e concreto.

Vuoi approfondire questo strumento di tutela e protezione? Contattami per una consulenza finanziaria personalizzata.

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