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Il Metaverso sarà davvero rivoluzionario?

Matteo Spairani, consulente finanziario

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È dallo scorso anno che sentiamo pronunciare il termine Metaverso e di come questo cambierà il futuro di Internet e del business in generale. Ma come? Vediamolo insieme.

Prima di addentrarci su come e perché il Metaverso sia visto come un qualcosa di rivoluzionario è bene chiarire da dove è nata la terminologia e cosa ci si aspetta che accada.

Metaverso: passato, presente e futuro

Nonostante si pensi che sia un termine innovativo, la parola Metaverso è nata nel mondo Cyberpunk nel 1992, ma acquisisce importanza solo negli ultimi mesi, ovvero da quando Facebook ha annunciato che si chiamerà Meta.

Per comprendere questa decisione bisogna tornare al 29 ottobre scorso, quando il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha annunciato il nuovo cambio dell’azienda, e non solo del social network, da Facebook Irelans Limited a Meta Platforms Irelans Limited. Prima di questa decisione c’è da ricordare che il colosso arrivava da un periodo molto critico che ha posto l’intera azienda sotto i riflettori: era trapelato da dei dipendenti che la priorità della compagnia erano i profitti e non la sicurezza dei dati delle persone.

Facebook annuncia che cambierà nome in Meta

Che sia una manovra di rebranding o la volontà di navigare verso un web 3.0 – la rete Internet del futuro -, dato che è ancora tutto work in progress per gli utenti che utilizzano Facebook, Messenger, Instagram e WhatsApp cambia poco e niente.

Quindi, ad oggi, cosa si intende per Metaverso?

Quando utilizziamo questo termine, ci riferiamo all’insieme di vari elementi di tecnologia in grado di unire diversi mondi come la realtà virtuale o VR e la realtà aumentata o AR dove gli utenti possono interagire tra loro all’interno di un universo digitale parallelamente a quello fisico. Alcuni dei protagonisti di questo universo? Naturalmente la Blockchain, le criptovalute che in questa rivoluzione sono in grado di creare un’economia digitale o applicazioni come gli NFT Non-Fungible Token, un “gettone non riproducibile”, una sorta di certificato digitale che, inserito all’interno del codice di un oggetto elettronico, ha l’obiettivo di definirne la proprietà e gli asset digitali – o digital asset – più in generale.

Gli elementi digitali del Metaverso sono molteplici, ma il principale è sicuramente il visore 3D, grazie al quale si potranno vivere e condividere esperienze virtuali come creare avatar realistici e simili a noi, incontrare altri utenti, creare oggetti o proprietà virtuali – come gli NFT per l’appunto -, andare a concerti, conferenze, viaggiare, provare vestiti e accessori e molto altro.

Ma il Metaverso non si riduce solo alla realtà virtuale. Con Metaverse si intende la rappresentazione di un universo, un mondo virtuale che viene esplorato interagendo con elementi reali. Per dirla in poche parole è una fusione dei due mondi. Il visore 3D è indubbiamente la tecnologia più utilizzata, ma non si tratta solo di indossare un paio di occhiali. E qui ci viene in aiuto la realtà aumentata.

La realtà aumentata

Vediamo la differenza tra le due realtà per non fare confusione: 

  • la realtà virtuale o virtual reality è la capacità di “ingannare” i nostri sensi con un ambiente totalmente virtuale, generato dai computer, che possiamo esplorare e scoprire
  • la realtà aumentata o augmented reality è una tecnologia immersiva, usata per arricchire l’esperienza sensoriale mediante strumenti tecnologici. Qui si fondono elementi reali e virtuali per migliorare la percezione della realtà stessa che ci circonda.

Queste due realtà non sono quello su cui si erge il Metaverso, ma sono solo una parte.

Come abbiamo visto il Metaverso si sviluppa del mondo digitale e la sua materia è composta da dati e informazioni ed è alimentato dalle reti globali di comunicazione.

Le aree di applicazione del Metaverso

Diversi sono i settori interessati a far vivere all’utente un’esperienza diretta, personalizzata, unica nel suo genere in cui la struttura spazio-temporale abbatte le barriere e diventa la stessa dell’universo fisico. Le aziende più interessate sono quelle di:

  • gaming, in cui negli ultimi tempi i VR stanno sostituendo i joystick, rendendo l’esperienza di gioco più reale e immersiva
  • beauty e moda, molti i marchi che offrono il servizio di prova virtuale dai cosmetici ai gioielli, passando per i capi di moda da indossare prima di procedere con l’effettivo acquisto
  • formazione, con pratiche, laboratori e simulatori per vivere esperienze di forte impatto emotivo ed educativo
  • intrattenimento, in cui vivere esperienze immersive come, ad esempio, nei musei d’arte o a teatro
  • marketing e comunicazione, simulare l’efficacia di un punto vendita o di una campagna marketing, verificare l’interesse per un prodotto, creare un contest. In questo campo l’unico limite è la fantasia
  • turismo, il synth travel – o viaggio sintetico – è un viaggiare virtuale e non un viaggiare per finta. È un prezioso strumento per costruirsi un’opinione o sperimentare un’offerta
  • virtual office, l’evoluzione tecnologica inciderà sullo smart working e le call conference. Tutte le efficaci soluzioni di comunicazione che conosciamo troveranno diventeranno più efficaci e immediate.

E in ambito finanziario invece?

Metaverso e finanza

Dato il cambiamento prossimo che ci aspetta, sono molte le aziende che stanno investendo nel Metaverso e questo, presto o tardi, porterà a una finanza decentralizzata, un insieme di servizi e applicazioni basato sulla Blockchain, le criptovalute, i token e lo smart contract, con una crescita esponenziale per quanto riguarda gli NFT che stanno letteralmente spopolando nel mercato odierno.

NTF, Non-Fungible Token

Occorre non confondere criptovalute e NFT: anche se entrambi sfruttano la tecnologia Blockchain, un Bitcoin, la criptovaluta più famosa e usata, può essere scambiato con un altro Bitcoin dato che il valore è lo stesso. Questo perché un Bitcoin non è un prodotto unico, pertanto è da considerarsi un Fungible Token. Al contrario, come detto in precedenza, gli NFT sono dei Non-Fungible Tokens, gettoni unici che non possono in alcun modo essere riprodotti o scambiati.

Nella fase in cui ci troviamo occorre comprendere come sfruttare realmente la tecnologia Blockchain e quali saranno le future implementazioni, così da capire quale sarà l’impatto che il Metaverso avrà sulle nostre vite. 

Ma se la Blockchain e la realtà virtuale fanno già parte dei trend finanziari che sono già tra noi la vera novità sono gli NFT.

Investire nei digital assets rappresenta un’opportunità importante, soprattutto per chi punta a un investimento a medio-lungo termine. Ci troviamo nel momento in cui gli NFT stanno avendo un vero e proprio boom, soprattutto per aste e artisti, tanto che la cripto-community ha visto volare il mercato degli NFT a 24,9 miliardi di dollari, coinvolgendo case d’asta prestigiose.

Questi strumenti digitali, possono rappresentare contenuti testuali, audio, video o, quello che va per la maggiore, fotografie e opere d’arte, ma non solo. Anche semplicemente un tweet può essere un NFT. Il primo tweet della storia, realizzato dal suo fondatore Jack Dorsey nel 2006, è stato acquistato ad un’asta di beneficenza per ben 2,9 milioni di dollari. Un valore incredibile.

Blockchain per sicurezza dati delle persone

Va sottolineato l’importanza del concetto di unicità. Un NFT è di valore poiché è unico, non riproducibile. So che può sembrare un ossimoro, come può essere un’opera digitale unica? La risposta è nella tecnologia Blockchain, che funge da registro elettronico condiviso in cui vengono registrate le transazioni, dati che non possono essere modificati. Quando si crea un prodotto digitale nasce una stringa di codice che serve a identificarlo in modo univoco, cosicché questo mantenga la sua unicità. Successivamente, la stringa di codice viene compressa in un hash e memorizzata in una Blockchain in modo che rimanga in memoria chi è stato il creatore di uno specifico contenuto. Questa possibilità ha aperto la strada alla crypto-art.

E gli NFT come investimento?

Anche se i prospetti sono buoni e non sembra essere un trend di passaggio, occorre prestare attenzione perché investire in questo mercato comporta indubbiamente dei rischi. 

Tra i vantaggi principali vi è sicuramente che il prodotto NFT è coperto da copyright grazie alla tecnologia Blockchain, che dà garanzia di sicurezza e tracciabilità. Inoltre, tutti possono realizzare un NFT, sia un privato che un’azienda e chiunque può rivendere la sua opera e ricevere in cambio la royalty corrispettiva per l’utilizzo della propria creazione, come succede per le opere fisiche per l’appunto.

Bisogna sempre considerare però il rovescio della medaglia. Gli investimenti negli NFT non vanno presi alla leggera e, come per ogni investimento, è opportuno confrontarsi con il proprio consulente finanziario. Come per le criptovalute anche per il mercato degli NFT ricorrono molti aspetti speculativi ed i valori possono essere particolarmente volatili.

Riprendiamo la domanda iniziale: il Metaverso sarà davvero rivoluzionario? Alla luce dei recenti sviluppi e di quanto detto sino ad ora la risposta non può che essere affermativa.

È dunque il momento adatto per investire negli NFT o nel Metaverso più in generale? Parliamone, sono a disposizione per confrontarci. Contattami.

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