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ESG: c’è anche un vantaggio finanziario?

Matteo Spairani, consulente finanziario

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Tematiche ambientali, sociali e di governance aziendale: sono questi i fattori che costituiscono i criteri ESG. Oltre che un investimento etico e votato alla sostenibilità, gli ESG offrono davvero un vantaggio anche a livello finanziario? Scopriamolo insieme.

ESG è l’acronimo di Environment, Social, Governance, tre elementi fondamentali nel mercato odierno in cui gli investimenti finanziari sono sempre più legati ai temi della sostenibilità. 

Oggi come oggi, infatti, la consulenza finanziaria è quanto mai orientata in questa direzione: l’attenzione agli aspetti di tutela dell’ambiente, di rispetto sociale e della buona gestione aziendale, è in continua crescita e sotto l’occhio attento dei media di tutto il mondo.

Investire quindi in strumenti ESG è sicuramente un buon punto di partenza dal punto di vista della sostenibilità. Ma è davvero una scelta che può portare anche un reale vantaggio finanziario?

Investire in ESG per produrre un profitto etico

Il mercato della finanza sostenibile, di cui i criteri ESG costituiscono un vero e proprio pilastro, è cresciuto in modo esponenziale in tutto il mondo, soprattutto dopo il periodo della pandemia. Sempre più operatori optano per strategie di investimento che tengano conto dei fattori ambientali, sociali e di governance attraverso i cosiddetti SRI (Sustainable and Responsible Investment), gli investimenti socialmente responsabili.

L’obiettivo è quello di generare un profitto etico, ovvero un profitto che abbia un impatto ambientale o sociale positivo, che non danneggi il pianeta e non sprechi risorse naturali, ma le utilizzi piuttosto in maniera attenta e responsabile. Vanno inoltre rispettati anche i valori sociali, i lavoratori vanno retribuiti in maniera corretta e non devono essere sfruttati.

Profitto etico

Solo seguendo queste linee guida è possibile creare un plusvalore economico sostenibile e socialmente corretto, naturalmente nel lungo periodo. Come qualunque consulente finanziario può confermare, infatti, puntare sugli ESG significa operare verso un investimento che non darà i suoi frutti a breve termine, bensì in un orizzonte temporale a medio-lungo. Ed è un aspetto positivo perché, come stiamo per vedere, si tratta di un fattore che limita i rischi e contribuisce a generare un vantaggio finanziario importante.

Il vero vantaggio finanziario degli ESG

La finanza sostenibile offre dei benefici sia in termini di rendimento che di riduzione dei rischi. Infatti le aziende che si ispirano a criteri ESG riescono a raggiungere risultati migliori nel contesto del mercato attuale. Per questo motivo investire su di esse porta un vantaggio finanziario evidente, soprattutto, come abbiamo detto, per ciò che riguarda gli investimenti di lungo periodo. 

Non dimentichiamo poi quello che è un concetto chiave: stiamo puntando su imprese sostenibili, che fanno cioè dell’attenzione alle esigenze etiche e morali il proprio punto di forza. Ecco il motivo per cui i rischi su questo genere di investimenti sono generalmente più bassi: si riducono i rischi di volatilità determinati da danni reputazionali, controversie giudiziare che possono riguardare l’azienda o il settore in cui l’azienda opera e che possono influenzare in maniera negativa le nostre aspettative di ritorno sull’investimento. 

Infatti le imprese sostenibili, per essere considerate tali, non devono causare ovviamente alcun tipo di danno a livello ambientale, sociale e di governance. Ecco quindi che si possono creare ottime opportunità di investimento sul medio-lungo periodo per il risparmiatore, perché le aziende oggetto dei suoi investimenti saranno necessariamente solide, avranno una buona gestione interna del personale e, in generale, delle politiche di governance positive, e non saranno soggette a ricadute avverse improvvise. 

ESG, attenzione al Greenwashing

Investire in ESG, dunque, non è solo una scelta etica, ma anche un’operazione lungimirante  che offre un indubbio vantaggio finanziario, soprattutto considerando i potenziali sviluppi futuri del mercato.

Sarebbe però poco corretto non mettere in guardia i risparmiatori del fatto che, prima di entrare nella grande arena della finanza sostenibile (dove tutti ora vogliono esserci), devono sempre valutare con occhio critico alcune situazioni particolari. Anche in questo settore ci sono delle situazioni devianti che dobbiamo considerare e uno dei principali è costituito dal famigerato greenwashing.

In senso generale, il greenwashing è il processo tramite cui dei prodotti o addirittura le intere politiche aziendali vengono presentate come aderenti ai criteri ESG, mentre in realtà i prodotti stessi o i comportamenti dell’azienda non sono davvero compatibili con i concetti della sostenibilità ambientale, sociale o di governance.

Greenwhashing

In ambito specificatamente finanziario, il greenwashing riguarda quelle pratiche di mercato che si basano, appunto, sui fattori ESG, le quali però non rispecchiano i reali rischi, ad esempio per quanto riguarda l’impatto sull’ambiente. 

Immaginiamo di investire su un’azienda perché crediamo che essa metta in atto dei processi produttivi naturali e a net-zero, nel rispetto della neutralità climatica, salvo poi scoprire invece che si trattava di un’immagine aziendale fallace, e che in verità la sua produzione si svolge causando livelli di inquinamento molto alti. Il nostro investimento, in questo caso, non sarà solido e a lungo termine. Al contrario, l’immagine di quella specifica impresa sarà fortemente a rischio, con possibili ricadute sugli investitori che hanno puntato su di essa.

Un esempio realmente verificatosi nel 2020 è quello descritto nel report 2022 del Forum per la Finanza Sostenibile: uno dei principali fornitori di gas naturale in Australia dichiarò che l’estrazione di gas naturale e il suo utilizzo finale non comportano effetti negativi sull’ambiente, e che dunque il gas stesso fornisce energia pulita. Nel report aziendale si parlava inoltre di obiettivi come la neutralità climatica e net-zero, i quali però erano basati su tecnologie di Carbon Capture & Storage, e risultavano quindi poco credibili. Motivo per cui, infatti, l’azienda venne addirittura citata in giudizio per “presunte affermazioni fuorvianti e ingannevoli sulle sue credenziali ambientali”.

Come possiamo evitare, allora, le aziende che praticano il greenwashing e che non seguono davvero le corrette pratiche ESG? Prima di investire, chiediamo una consulenza finanziaria precisa, che sappia andare a fondo e capire quanto i criteri di sostenibilità vengano effettivamente rispettati da una determinata impresa o da uno specifico prodotto. Solo così saremo sicuri di operare in modo da ottenere un vantaggio finanziario in termini di rendimento e di riduzione del rischio.

Vuoi saperne di più su come investire nella finanza sostenibile? Contattami per una consulenza finanziaria personalizzata.

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