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La puntualità è una forma di cortesia. Anche con il Fisco!

Matteo Spairani, consulente finanziario

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Maggio è un mese in cui gran parte degli italiani fa i conti (nel vero senso della parola) con le imposte che deve versare per il reddito prodotto nell’anno precedente.

Che si tratti di un Dipendente, un Professionista o un Imprenditore, in questo periodo i rapporti con il Fisco Italiano, direttamente o per tramite del Professionista di fiducia, si intensificano fino ad arrivare alla presentazione della Dichiarazione dei Redditi.

Dichiarazione dei redditi

Non stiamo a discutere qui sul livello di pressione fiscale nel nostro Paese, per quanto il sistema italiano basato su un modello progressivo e proporzionale (ossia dovrebbero pagare un po’ tutti e chi ha di più, paga di più) fa i conti con una platea (contribuenti) che non appare molto omogenea.

I dati forniti dal MEF nel 2022 ci restituiscono una fotografia decisamente particolare: la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi e questo di per sé non è una novità. Ma i numeri fanno riflettere:

  • Solo il 5% dei contribuenti (meno di 2 milioni di soggetti) dichiara un reddito lordo superiore a 55.000 euro annui.
  • Il 22% dei contribuenti (circa 9 milioni di soggetti) dichiara un reddito lordo annuo tra 26 e 55 mila euro annui.
  • Il 29% (circa 12 milioni di soggetti) dichiara un reddito tra 15 e 26 mila euro annui.
  • Il 44% (ben oltre i 18 milioni) dichiara un reddito lordo inferiore a 15.000 euro annui.

Sono dati quantomeno anomali in rapporto allo stock di risparmio e di ricchezza presente nel nostro Paese e al tenore di vita (capacità di spesa per consumi) che possiamo osservare semplicemente guardandoci intorno nei nostri territori.

Se ci fermassimo solo a questi dati, dovremmo sottolineare ancor più marcatamente, quanto sia importante gestire correttamente il proprio risparmio ed il proprio patrimonio, perché all’apparenza la situazione è quella di persone e nuclei familiari che devono amministrare al meglio quello che hanno, visto che non producono ricchezza nuova, se non una minima parte della popolazione.

Ma se decidessimo di non pagare le imposte? Quali sarebbero le conseguenze?

Se entro le scadenze previste non vengono versate le imposte risultanti dalla dichiarazione dei redditi, la sanzione normativamente prevista per mancato versamento è nella misura del 30%, a cui vanno aggiunti gli interessi. Ma andiamo per gradi.

È possibile attraverso l’istituto del Ravvedimento Operoso sanare la situazione con una riduzione della sanzione commisurata alla tempestività del versamento (ad esempio con un ritardo tra i 90 giorni ed entro la successiva dichiarazione la sanzione è ridotta al 3,75%) ed applicando gli interessi nella misura legale.

In assenza di versamenti, lo Stato in seguito al controllo automatico della dichiarazione si “attiva” nei nostri confronti, recapitandoci una Comunicazione di Irregolarità: si tratta di un avviso bonario, dove la sanzione è del 10% (ridotta a 1/3 rispetto al 30% previsto), aumentata degli interessi. I tempi per regolarizzare la propria posizione, con questa Comunicazione, sono di 30 giorni dal ricevimento, quindi decisamente stretti. È comunque possibile rateizzare.

Tax time

Se anche a questo passaggio non diamo seguito, vedremo recapitarci la Cartella di Pagamento (quella che comunemente chiamiamo cartella esattoriale). Qui le sanzioni saranno nella misura piena del 30%, a cui vengono applicati gli interessi e relativi oneri di riscossione.

I tempi per saldare la cartella sono di 60 giorni. Anche in questo caso, ove esistono i presupposti, è possibile chiedere una rateizzazione, su base mensile che può essere spalmata anche sul medio/lungo termine.

Prima si regolarizza, meglio è.

Il Fisco Italiano viene ulteriormente incontro ai contribuenti “ritardatari” con delle importanti riduzioni sulle sanzioni. E prima si interviene, maggiore è la convenienza.

Prendiamo solo due semplici esempi di “scontistica”:

  • Sanzione ridotta a 1/10 del minimo nei casi di mancato pagamento del tributo o di un acconto, se esso viene eseguito nel termine di trenta giorni dalla data di scadenza
  • Sanzione ridotta a 1/10 del minimo di quella prevista per l’omissione della presentazione della dichiarazione, se questa viene presentata con ritardo non superiore a novanta giorni, oppure a 1/10 del minimo di quella prevista per l’omessa presentazione della dichiarazione periodica prescritta in materia di imposta sul valore aggiunto, se questa viene presentata con ritardo non superiore a trenta giorni.

Quindi diciamo che per quanto il nostro Fisco goda di una fama vessatoria, dà ampie possibilità ai contribuenti di regolarizzare la propria posizione.

Il tema è particolarmente delicato per il popolo delle Partite IVA, vediamo perché.

Un dipendente ha trattenute costanti in busta paga effettuate direttamente dal Datore di Lavoro e pertanto in sede di presentazione della dichiarazione dei redditi, la sua posizione spesso è già allineata e anzi, in caso di oneri detraibili o deducibili (come ad esempio i versamenti volontari nei Fondi Pensione) si ritrova “a credito”, ossia con una liquidazione positiva in suo favore.

Un Professionista o un Imprenditore deve programmare, pianificare, organizzare nel corso dell’anno degli accantonamenti che gli permettano di affrontare le imposte a cui dovrà far fronte nell’anno solare successivo.

È diventato molto frequente il caso del titolare di partita iva, che mancando di una programmazione si ritrova in difficoltà a sostenere il carico fiscale l’anno seguente, con la conseguenza di dover attingere a risparmi pregressi che erano dedicati ad altri progetti o addirittura contrarre finanziamenti per avere quella liquidità necessaria.

Dover richiedere un prestito (con relativi oneri e interessi) per sostenere il pagamento delle imposte, porta con sé il rischio di attivare un circolo vizioso che può creare enormi problemi di sostenibilità della propria attività professionale/imprenditoriale nel tempo. Diventa fondamentale l’analisi periodica della situazione con il proprio Commercialista e con il proprio Consulente Finanziario per pianificare al meglio la gestione dei flussi.

Ma il mio patrimonio può essere aggredito?

La risposta è semplice: assolutamente sì.  Di per sé avere dei Debiti non è necessariamente “un male”, perché spesso un progetto importante non è immediatamente autofinanziabile (poche persone possono comprarsi una casa senza attingere ad un mutuo, così come un imprenditore che vuole far crescere la sua attività, investirà in attrezzature, marketing, personale e struttura), sempre che questi debiti siano “sotto controllo”, ossia sostenibili. Avere Debiti con il Fisco e quindi con lo Stato, è un ulteriore elemento di grande attenzione.

La Procedura Esecutiva che si avvia con l’atto di precetto, prende corpo con il pignoramento, che può riguardare beni immobiliari, beni mobiliari ed altri valori. E può arrivare fino alla vendita all’asta di tali beni. Ci sono al tempo stesso molte condizioni ed eccezioni da considerare che evitano tali situazioni estreme, all’interno di un contesto normativo in costante mutamento.

Negli ultimi anni sono stati effettuati svariati interventi di “rottamazione delle cartelle” ossia di Debiti nei confronti dell’Erario. Questi decreti hanno il fine di sgravare una fascia di “debitori” fortemente colpita dagli effetti della crisi economica da Pandemia che ha interessato molti settori. Non a caso in questo periodo si parla di Tregua Fiscale.

La sintesi è che anche davanti a quello che a volte può sembrare un contesto molto complesso, derivante dalla difficoltà che spesso ha il contribuente nel capire e nel relazionarsi con l’Amministrazione Finanziaria, le possibilità di intervento ci sono, sempre che si agisca per tempo e in ottica collaborativa.

Figura professionale del consulente finanziario e patrimoniale

Il ruolo del Commercialista è fondamentale come guida in quello che spesso appare come un labirinto di norme. Al contempo la figura del Consulente Finanziario, in affiancamento/supporto al professionista fiscale, allarga la visione d’insieme e aiuta in ottica di impostazione di strategie patrimoniali e finanziarie, che se adottate nei tempi corretti, permettono di agire con finalità di salvaguardia.

Vuoi approfondire ulteriormente il tema? Sono a tua disposizione, contattami per una consulenza finanziaria e patrimoniale personalizzata.

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